Dopo aver annunciato urbi et orbi il contenuto del cosiddetto “Piano per la Vittoria”, implicante tra le altre cose l’integrazione dell’Ucraina nella Nato, il coinvolgimento dell’Occidente nella difesa congiunta del Paese e l’incremento della pressione economica sulla Russia, il presidente Zelen’skyj ha dichiarato che «se la Russia cesserà gli attacchi contro obiettivi energetici e navi da carico, ciò potrebbe aprire la strada a negoziati per porre fine alla guerra». Un’apertura netta, attuata a fronte delle crescenti difficoltà riscontrate dall’esercito ucraino sul campo di battaglia, della sostanziale freddezza con cui è stato accolto il suo “Piano per la Vittoria” e della verosimile prospettiva di un insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump. Il quale ha manifestato ripetutamente l’intenzione di porre fine al conflitto, senza tuttavia chiarire le modalità attraverso le quali dovrebbe essere conseguito questo obiettivo. Alcuni segnali avvalorano la possibilità che a Washington si stia facendo strada l’idea di inserire l’Ucraina post-bellica nel contesto di un più ampio progetto di “nuovo contenimento” degli Stati Uniti nei confronti dei loro principali avversari. Un saggio pubblicato da «Foreign Affairs», ad esempio, avanza un progetto di revisione della vecchia teoria del containment, forgiata a suo tempo da George Kennan in riferimento all’Unione Sovietica, comprensiva della creazione di un cordone sanitario attorno alla Russia a livello globale che consenta agli Usa di scongiurare il rischio di un conflitto diretto contro quest’ultima; del contrasto all’espansione dell’influenza russa nel “sud del mondo” attraverso l’assistenza allo sviluppo, il commercio e gli investimenti; dell’esercizio di forti pressioni sull’Europa affinché incrementi significativamente la propria spesa militare in chiave anti-russa così da permettere agli Stati Uniti di concentrare gli sforzi nella sfida con la Cina. Parliamo di tutto questo assieme a Roberto Buffagni, studioso di questioni strategiche e collaboratore del sito «Italia e il Mondo».
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