Nelle scorse settimane, l’attenzione internazionale si è concentrata sulla possibile fornitura all’Ucraina dei Tomahawk, missili da crociera la cui fama travalica ormai da decenni i confini statunitensi.
La questione sembrava tramontata alla luce degli avvertimenti russi, ma la recente cancellazione del vertice di Budapest tra i presidenti Trump e Putin, dovuta a quanto pare all’indisponibilità dei russi a congelare la linea del fronte, potrebbe secondo alcuni portare a una riconsiderazione delle decisioni assunte sul punto dal governo di Washington. Specialmente alla luce del crollo del tasso di intercettazione – dal 42 al 6% – dei sistemi Patriot in dotazione a Kiev segnalato dall’ex vicecapo di Stato Maggiore ucraino Igor Romanenko, imputato soprattutto alle recenti modifiche apportate ai vettori russi.
Tiziano Ciocchetti

Storico e analista militare specializzato in armamenti sia nazionali che esteri.
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