Nei giorni scorsi, l’Office of the Director of National Intelligence, diretto da Tulsi Gabbard, ha pubblicato la valutazione annuale delle minacce (Annual Treath Assessment) per l’anno 2025. Il documento, redatto con la collaborazione dell’intera comunità d’intelligence statunitense, presenta un’analisi dai contenuti di estremo interesse e rilevanza. Sul fronte russo-ucraino, Zelensky ha dichiarato nel corso di una intervista televisiva che Putin «morirà a breve» proprio mentre l’esercito ucraino prendeva di mira l’oblast’ di Belgorod con attacchi sia aerei che terrestri per compensare ai pesanti rovesci subiti nel Donbass, a Odessa e, soprattutto, nell’oblast’ di Kursk. Trump e Putin si sono sentiti telefonicamente, aprendo il varco a una nuova tornata negoziale in Arabia Saudita da cui è scaturita un’intesa circa l’interruzione degli attacchi contro infrastrutture critiche. Più problematica appare invece la questione del Mar Nero. Nel Vicino Oriente, nel frattempo, la situazione continua a precipitare. Parliamo di tutto questo assieme a Jacques Baud, saggista ed ex colonnello dell’intelligence svizzera specializzato in questioni russe ed europee, con impieghi presso la Nato e le Nazioni Unite.
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