In un’intervista rilasciata al quotidiano «La Repubblica», il senatore democratico del Vermont Bernie Sanders ha dichiarato che «la nostra battaglia è contrastare gli oligarchi, i grandi media privati, l’establishment democratico e repubblicano. Le buone notizie sono la rinascita dei sindacati e l’agenda progressista di Biden, ereditata da Harris». Il programma, ha spiegato Sanders, prevede di «aumentare le pensioni, espandere l’assistenza sanitaria del Medicare, alzare le tasse dei più ricchi e il salario minimo. Bisogna sconfiggere l’1% dei più ricchi, che non è mai stato così bene nella storia del Paese e quindi vuole conservare lo status quo». Il senatore del Vermont ha quindi sostenuto che «siamo stati fermati dalla lobby del denaro, Biden aveva promesso di essere il presidente più progressista da Roosevelt, e per molti versi ha mantenuto la parola». Analizziamo queste spiazzanti affermazioni assieme ad Alessandro Volpi, saggista e docente di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa.
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