I grandi media occidentali continuano a esprimere punti di vista profondamente diversi rispetto all’attacco a sorpresa verso l’oblast’ russo di Kursk sferrato lo scorso 6 agosto dalle forze armate ucraine. L’Atlantic Council lo considera la terza grande umiliazione subita dalla Russia di Putin dall’inizio della guerra, mentre il professor Andrew Latham scrive su «The Hill» che «l’incursione ha catturato l’attenzione dei media e inflitto in una certa misura danni psicologici alla Russia, ma rappresenta un successo superficiale del tutto insufficiente ad alterare le dinamiche fondamentali del conflitto. La Russia, nonostante le sue battute d’arresto, rimane una potenza militare formidabile dotata di un vasto arsenale e un deterrente nucleare. L’Ucraina, pur dimostrando coraggio e resilienza, affronta una sfida scoraggiante nel superare questa schiacciante disparità. Ma soprattutto, questa deviazione delle forze dal teatro principale della guerra costituisce un errore strategico colossale. Ogni soldato, carro armato e pezzo di artiglieria schierato nell’incursione comporta un indebolimento dello sforzo ucraino di liberare i territori occupati […]. L’Ucraina si ritrova coinvolta in uno sforzo costoso e in definitiva futile. Mentre il mondo guarda affascinato, la vera battaglia per il futuro dell’Ucraina continua a svolgersi altrove. La decisione di Zelens’kyj di scommettere su una trovata pubblicitaria ad alto rischio è un tragico errore di valutazione che potrebbe avere conseguenze di vasta portata». Va tuttavia considerata la possibilità che l’iniziativa ucraina perseguisse obiettivi molto più “tangibili” rispetto a quelli riconducibili al campo delle pubbliche relazioni. Lo si evince dalle accuse mosse dal Cremlino, secondo cui l’esercito ucraino avrebbe tentato di prendere di mira la centrale nucleare di Kursk. Nello specifico, si legge nel comunicato diramato dal Ministero della Difesa di Mosca, le unità di difesa aerea russe avrebbero abbattuto tre droni ucraini nei pressi di un deposto di combustibile nucleare esaurito collocato nelle adiacenze dell’impianto. Cechiamo di orientarci in questa fitta “nebbia di guerra” assieme a Roberto Buffagni, ex militare, scrittore e collaboratore del sito «Italia e il Mondo».
SOSTEGNO
Bonifico bancario
IBAN: IT82S3608105138278581378601 intestato a Giacomo Gabellini
BIC/SWIFT: PPAYITR1XXX
PayPal
http://alturl.com/d326s
Tipeee
https://it.tipeee.com/il-contesto
I miei libri
https://amzn.to/3S77B0s