I leader europei riunitisi a Berlino per definire il processo volto a porre fine alla guerra russo-ucraina hanno firmato una dichiarazione congiunta particolarmente ambiziosa.
Il documento afferma che «i leader europei hanno convenuto che garantire la sicurezza, la sovranità e la prosperità dell’Ucraina sia fondamentale per la più ampia sicurezza euro-atlantica. Sono d’accordo sul fatto che l’Ucraina e il suo popolo meritino un futuro prospero, indipendente e sovrano, libero dal timore di una futura aggressione russa».
I punti chiave stabiliti dai leader europei
Sia i leader europei che quelli statunitensi «si sono impegnati a collaborare per fornire solide garanzie di sicurezza e misure di sostegno alla ripresa economica dell’Ucraina nel contesto di un accordo sulla fine della guerra». Ciò includerebbe l’impegno dei leader europei a:
- Fornire un supporto continuo e significativo all’Ucraina per rafforzare le sue forze armate, che dovrebbero rimanere al livello di 800.000 effettivi in tempo di pace per essere in grado di scoraggiare il conflitto e difendere il territorio ucraino.
- Creare una “forza multinazionale Ucraina” a guida europea, composta da personale e mezzi forniti delle nazioni disponibili nell’ambito della Coalizione dei Volenterosi e sostenuta dagli Stati Uniti. Contribuirà alla rigenerazione delle forze armate ucraine, alla sicurezza dei cieli ucraini e al sostegno di mari più sicuri, anche operando all’interno dell’Ucraina.
- Istituire un meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco a partecipazione internazionale e guidato dagli Stati Uniti per fornire un allarme tempestivo di qualsiasi futuro attacco, e attribuire e rispondere a eventuali violazioni, insieme a un meccanismo parallelo inteso a elaborare azioni reciproche di de-escalation che possano essere intraprese a vantaggio di tutte le parti.
- Assumere un impegno giuridicamente vincolante, soggetto alle procedure nazionali, ad adottare misure volte a ripristinare la pace e la sicurezza in caso di un futuro attacco armato. Queste misure possono includere l’impiego di forze armate, intelligence e assistenza logistica, nonché azioni economiche e diplomatiche.
- Investire nella futura prosperità dell’Ucraina, anche mettendo a disposizione ingenti risorse per la ripresa e la ricostruzione, siglando accordi commerciali reciprocamente vantaggiosi e tenendo conto della necessità che la Russia risarcisca l’Ucraina per i danni causati. In quest’ottica, i beni sovrani russi nell’Unione Europea sono stati immobilizzati.
- Sostenere fermamente l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea.

I leader europei hanno «espresso il loro sostegno al presidente Zelensky e concordato di appoggiare qualsiasi decisione da lui presa su specifiche questioni ucraine».
I leader europei hanno quindi «ribadito che i confini internazionali non devono essere modificati con la forza. Le decisioni sul territorio spettano al popolo ucraino, una volta che saranno effettivamente in vigore solide garanzie di sicurezza».
I leader europei hanno «concordato che alcune questioni dovranno essere risolte nelle fasi finali dei negoziati, e sottolineato che avrebbero sostenuto il presidente Zelenskyy nel consultare il suo popolo, se necessario».
I leader europei hanno inoltre «chiarito che qualsiasi accordo dovrebbe tutelare la sicurezza e l’unità a lungo termine dell’area euro-atlantica e il ruolo della Nato nel fornire una deterrenza efficace».
I leader europei hanno infine «affermato che qualsiasi elemento che riguardi l’Unione Europea e la Nato sarà discusso rispettivamente tra i membri dell’Unione Europea e della Nato».
Spetta ora alla Russia «dimostrare la propria volontà di lavorare per una pace duratura accettando il piano di pace del presidente Trump e dimostrare il proprio impegno a porre fine ai combattimenti accettando un cessate il fuoco. I leader hanno concordato di continuare ad aumentare la pressione sulla Russia affinché quest’ultima si impegni seriamente a negoziare».
Parallelamente, il Consiglio d’Europa ha raggiunto un accordo per la concessione di un prestito all’Ucraina da 90 miliardi di euro accantonando la proposta massimalista predisposta dalla Commissione Europea, che prevedeva il riutilizzo dei beni russi come garanzia per la concessione di un prestito a Kiev.
Il presidente Trump, dal canto suo, ha dichiarato che «siamo più vicini alla pace di quanto non lo siamo mai stati prima», e aggiunto che l’Ucraina «ha già perso il territorio. Il territorio è perduto. Ma per quanto riguarda la garanzia di sicurezza, stiamo lavorando con l’Europa. Non vogliamo che ricominci una guerra».
Zelensky, riporta «Bloomberg», ha invece dichiarato di «avere un accordo con gli Stati Uniti per rendere legalmente vincolanti le garanzie di sicurezza tramite un voto al Congresso, come parte di un accordo per porre fine alla guerra russa».
Sul campo di battaglia, invece, le forze ucraine hanno sferrato con successo un contrattacco nella zona di Kupyansk, la cui portata non è ancora chiara. Secondo il presidente Zelensky, recatosi di persona sul posto per incontrare il comando del Gruppo Tattico Kupyansk e farsi immortalare dalle telecamere, la manovra avrebbe intrappolato circa 200 soldati russi.
Le immagini diffuse da Kiev, di cui i russi contestano l’autenticità, risultano pienamente funzionali alla strategia comunicativa di Zelensky, perché gli consentono di rivendicare un successo di rilievo che rallenta oggettivamente le operazioni russe nell’oblast’ di Kharkiv.
Nonché di mettere in imbarazzo il Cremlino, che solo pochi giorni prima aveva proclamato l’imminente conquista di Kupyansk-Vozlovyi.
Nei settori di Donec’k e Zaporižžja, invece, le forze armate russe continuano ad avanzare soprattutto nelle aree attorno a Sivers’k e Kostantynivka, portando parallelamente avanti operazioni di rastrellamento a Myrnohrad.
Il capo di Stato Maggiore delle forze armate ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, ha confermato che «la situazione operativa rimane difficile. Il nemico sta conducendo azioni offensive praticamente lungo l’intera linea di contatto».
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