Mentre le forze armate ucraine cercano di consolidare le proprie posizioni presso l’oblast’ russo di Kursk, conquistate nell’ambito di un’improvvisa operazione offensiva che ha colto di sorpresa le guardie di frontiera, l’esercito russo continua ad avanzare nel Donbass mettendo nel mirino gli ultimi capisaldi rimasti sotto controllo ucraino. La caduta di quelle piazzeforti staglierebbe dinnanzi ai russi centinaia di km di territorio ucraino dalle caratteristiche orografiche non confacenti ad esigenze difensive. Per Mychajlo Podoljak, consigliere speciale di Zelens’kyj, l’iniziativa ucraina mira a migliorare la posizione negoziale di Kiev, ma la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha chiarito che lo sconfinamento dell’Ucraina porta inesorabilmente la leadership di Mosca a sospendere a tempo indeterminato i dialogo di pace con Kiev e a puntare alla capitolazione del nemico. Nei giorni scorsi, infatti, le forze russe hanno scatenato un’intensa campagna di bombardamenti contro infrastrutture a doppio uso disseminate in tutto il territorio ucraino. Verso quale scenario ci stiamo muovendo? Cerchiamo di comprenderlo assieme a Emanuel Pietrobon, analista geopolitico, consulente per gli affari esteri e saggista.
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