Autore: Giacomo Gabellini

Nel quarto dei 38 punti di cui si compone il documento finale diramato a margine del recente vertice della Nato di Washington si afferma testualmente che «le ambizioni dichiarate e le politiche coercitive della Repubblica Popolare Cinese costituiscono una perdurante sfida ai nostri interessi, alla nostra sicurezza e ai nostri valori. L’approfondimento della partnership strategica tra Russia e Repubblica Popolare Cinese e i loro tentativi reciprocamente rafforzanti intesi a indebolire e rimodellare l’ordine internazionale basato sulle regole sono motivo di profonda preoccupazione». Al punto 26, si legge che «la Repubblica Popolare Cinese è diventata un facilitatore decisivo della guerra della…

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Nell’arco di pochi giorni, gli indici Nikkei, Nasdaq e Standard & Poor’s 500 hanno subito pesanti correzioni al ribasso prima di registrare rimbalzi più o meno poderosi. Segno che sui mercati aleggia grande incertezza, imputabile per un verso alle dinamiche innescate dalle politiche monetarie condotte dalla Federal Reserve e dalla Bank of Japan, e per l’altro alle implicazioni dell’eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Come interpretare queste pesanti turbolenze? Cerchiamo di comprenderlo assieme ad Alessandro Volpi, saggista e docente di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa. SOSTEGNO Bonifico bancarioIBAN: IT82S3608105138278581378601 intestato a Giacomo…

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Lo scorso 29 luglio, Axel Muganwa Rudakubana, figlio diciassettenne nato a Cardiff da due immigrati dal Ruanda, è penetrato all’interno di un campo estivo a Southport, una città inglese di circa 100.00 abitanti che sorge nel circondario di Liverpool, dove si teneva una festa rivolta ai bambini. Durante la sua incursione, il giovane ha ucciso a coltellate tre bambine di età compresa tra i 6 e i 9 anni e ferito altre nove persone tra bambini e insegnanti prima di essere arrestato dalla polizia. Recatosi sul luogo, il neoeletto primo ministro britannico, il laburista Keir Starmer, è stato accolto con…

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Le alluvioni che in questi giorni hanno interessato Emilia Romagna e Marche riportano nuovamente in auge il tema del dissesto idrogeologico e della mancanza di tutela del territorio. I dati indicano che, in Italia, il 18,4% del territorio nazionale, pari a 55.609 km2, è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media. Complessivamente il 93,9% dei comuni italiani (7.423) è a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera. Circa 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni. Le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio…

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I dati forniti dalle Nazioni Unite indicano che, nel 2023, la coltivazione del papavero da oppio in Afghanistan è crollata su base annua del 95% per effetto diretto del divieto introdotto dai Talebani nell’aprile del 2022. Nel dettaglio, l’estensione delle aree coltivate a papavero da oppio ha registrato tra il 2022 e il 2023 una contrazione da 233.000 a 10.800 ettari. In termini di peso, si parla di un ridimensionamento da 6.200 a 333 tonnellate. L’eroina esportabile si è di conseguenza ridotta a 24-38 tonnellate, a fronte delle 350-580 tonnellate del 2022, quando il papavero da oppio copriva da solo…

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Lo scorso 24 luglio, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pronunciato un aggressivo e assai discutibile discorso dinnanzi al Congresso statunitense in cui si indentificava l’Iran come principale minaccia alla stabilità globale ed esortavano gli Stati Uniti a un maggior coinvolgimento negli sforzi volti a debellarla. L’intervento ha ricevuto applausi a scena aperta da parte dei repubblicani e strumentali contestazioni mosse da una componente piuttosto rilevante dei democratici, ma configura di per sé una dimostrazione plastica della straordinaria capacità che Netanyahu padroneggia di manipolare l’establishment statunitense. Di lì a breve, non a caso, due raid israeliani a Beirut e…

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All’inizio di luglio, la Banca Mondiale ha pubblicato il suo rapporto annuale che fornisce una classificazione dei Paesi del mondo sulla base dei livelli di reddito, misurati secondo il criterio del reddito nazionale lordo pro capite. Il documento evidenza in primo luogo che tra il 1987 e il 2023, la quota di Paesi a basso reddito è letteralmente crollata nella regione dell’Asia meridionale (dal 100 al 13%) e sensibilmente aumentata in Medio Oriente e Nord Africa (da 0 al 10%), mentre il macrogruppo che riunisce i Paesi ad alto reddito si è allargato in America Latina e nei Caraibi (dal…

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