Politici e operatori dei media continuano imperterriti ad impiegare come chiave di lettura per comprendere l’attuale contesto geopolitico l’ormai consolidata dicotomia democrazie-autocrazie, che vedrebbe il cosiddetto “Occidente allargato” minacciato dai barbari alle porte. O meglio, per avvalersi di una metafora proposta dall’ex Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione Europa Josep Borrell, il “giardino ordinato” europeo insidiato dalla “giungla” circostante. Senonché, nel corso degli ultimi mesi sono cominciate a spuntare un po’ ovunque preoccupazioni circa le ricadute in termini di erosione del principio democratico ascrivibili all’inaudito processo di concentrazione di ricchezza e potere in un nucleo sempre più ristretto di individui. Questa narrazione, che pone fortemente l’accento sulla polarizzazione sociale tuttora in corso, si è affermata soprattutto in seguito all’elezione di Donald Trump, e all’insediamento di Elon Musk come vero e proprio dominus dell’amministrazione Parliamo di tutto questo assieme a Marco Carnelos, ex diplomatico con all’attivo incarichi in Somalia, Iraq e Nazioni Unite. Presiede la società di consulenza McGeopolicy srl e collabora con la testata «Middle East Eye».
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