Sta entrando nel vivo la discussione incentrata sul decreto ministeriale numero 32/2025, attuativo del decreto legge 71/2024 del 31 maggio 2024 denominato Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca. Il provvedimento introduce la possibilità per le famiglie degli alunni con disabilità di sottoporre al dirigente scolastico la domanda di riconferma del docente di sostegno già in servizio nell’anno 2024/2025, coinvolgendo “ove possibile” l’alunno nel relativo processo decisionale. La richiesta va presentata entro il 31 maggio; gli esiti, entro il 15 giugno. La misura, concepita ufficialmente in risposta alla necessità di salvaguardare il principio della “continuità didattica”, ha aperto una spaccatura in seno al mondo della scuola, posto la componente del corpo docente collocata su posizioni critiche in contrasto con le associazioni delle famiglie e attivato le organizzazioni sindacali del comparto istruzione. Queste ultime hanno presentato un’istanza cautelare contro il decreto ministeriale al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio, il quale ha rigettato il ricorso rilevandone diversi profili di inammissibilità e rinviando ogni decisione alla fase di merito del giudizio. Il decreto resta dunque operativo, mentre i sindacati valutano la possibilità di appellarsi all’ordinanza emessa dal Tar.
Elisabetta Frezza

Giurista, ex avvocato, collaboratrice con varie riviste e quotidiani e profonda conoscitrice del sistema scolastico.
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