L’Ucraina affonda. Secondo Mikael Valtersson, ex ufficiale delle forze armate svedesi, le tendenze in atto suggeriscono che «alla vigilia di Capodanno, la Russia avrà probabilmente conquistato più di 6.000 km² e 8-9 città con una popolazione complessiva di circa 265.000-280.000 abitanti nel corso del 2025. Questo rappresenterà un duro colpo per la narrazione ucraina secondo cui la guerra è in una situazione di stallo senza sostanziali progressi russi».

Per Valtersson, «questo colpo è ulteriormente rafforzato dalla riluttanza ucraina ad ammettere eventuali perdite. Ciò renderà la caduta delle città chiave ancora più sconvolgente. Molti in Ucraina e in Occidente credono ancora a questa narrazione ucraina, ma le loro convinzioni saranno duramente messe alla prova dai successi russi alla fine del 2025. In particolare, a ciò si aggiunge la crisi politica e la perdita di fiducia nell’Ucraina dovute ai continui scandali di corruzione che coinvolgono il presidente Zelensky […]. L’Ucraina affonda: si trova ad affrontare una fine del 2025 infausta, con la perdita di città chiave, una crisi politica e infrastrutture energetiche distrutte. Purtroppo per l’Ucraina, questo è solo l’inizio: il 2026 sarà molto peggio».
L’Ucraina affonda, il negoziato si riattiva
Parallelamente, il segretario del Consiglio di Difesa e Sicurezza Nazionale ucraino Rustem Umerov ha incontrato l’inviato speciale dell’amministrazione Trump Steve Witkoff all’inizio di questa settimana a Miami ed è stato informato del nuovo piano di pace per l’Ucraina in 28 punti a cui, secondo quanto riportato da «Axios» e confermato da altre testate, starebbero lavorando funzionari statunitensi e russi.
Witkoff starebbe guidando la stesura del piano di concerto con Kirill Dmitriev, inviato speciale di Mosca e gestore del fondo sovrano russo dichiaratosi ottimista in merito alle possibilità di successo dell’accordo in quanto, «a differenza dei tentativi passati, riteniamo che la posizione russa venga realmente ascoltata».
Witkoff si sarebbe quindi dovuto recare in Turchia per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma stando agli ultimi aggiornamenti avrebbe per ora cancellato la visita.
In compenso, il segretario dell’Esercito Dan Driscoll, insieme al Capo di Stato Maggiore delle forze armate statunitensi, Generale Randy George, e al comandante delle forze armate statunitensi in Europa e in Africa, Generale Christopher Donahue, sono stati inviati frettolosamente a Kiev per confrontarsi con gli ucraini in merito al piano di pace.
Il viaggio è stato organizzato rapidamente dopo un incontro alla Casa Bianca della scorsa settimana, in cui Trump ha affermato che Driscoll – che stava pianificando una visita in Ucraina il mese prossimo – dovrebbe tenere una serie di briefing con gli alleati della Nato per ragguagliarli sul piano e su quella che gli Stati Uniti ritengono essere la strada da seguire.
Stando al resoconto redatto da «Reuters» in base alle confidenze rese da due funzionari statunitensi, l’amministrazione Trump avrebbe «segnalato al presidente Volodymyr Zelensky che l’Ucraina è chiamata ad accettare i punti chiave della bozza, implicante la rinuncia da parte di Kiev ad alcuni territori e ad alcune tipologie d’arma».
Le fonti raggiunte dall’agenza, «che hanno chiesto di non essere identificate a causa della sensibilità della questione, hanno affermato che le proposte includevano, tra le altre cose, la riduzione delle dimensioni delle forze armate ucraine. Washington vuole che Kiev accetti i punti principali».
Ucraina e Unione Europea non sarebbero state coinvolte nelle discussioni. Lo hanno affermato fonti a conoscenza della questione, a detta delle qual, riferisce «Politico», «funzionari ucraini ed europei si sono sentiti colti di sorpresa quando l’esistenza del piano di Witkoff è diventata pubblica: un dolore particolarmente acuto perché speravano che Trump avesse finalmente iniziato a rendersi conto della mancanza di sincerità di Putin nel raggiungere un accordo».
Il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper ha osservato che Putin ha finora respinto tutti gli sforzi di pace di Trump, avendo «semplicemente scelto di intensificare la guerra». Per questo motivo, ha affermato la Cooper, l’approccio europeo consiste nell’esercitare pressione crescente sulla Russia, attraverso sanzioni economiche e rinnovato sostegno all’Ucraina, affinché torni al tavolo negoziale.
Un diplomatico britannico ha confermato a «Politico» che Londra non era stata informata del piano di pace, nonostante gli stretti rapporti tra il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jonathan Powell e Witkoff.
La stessa testata ha raggiunto un anonimo funzionario dell’Unione Europea, a detta del quale «i russi hanno chiaramente identificato Witkoff come qualcuno disposto a promuovere i loro interessi. Gli europei non sono stati consultati in merito. C’è una compagine interna alla Casa Bianca che da tempo considera gli europei come “guastafeste” nel processo di pace. In un certo senso, ciò che sta accadendo non dovrebbe quindi sorprendere».
Le quotazioni di Witkoff in seno all’amministrazione Trump sembrano continuare a salire a scapito di quelle di Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per l’Ucraina che prevede di lasciare l’incarico nel gennaio dell’anno prossimo.
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, dal canto suo, ha minimizzato la prospettiva di una svolta, affermando che non c’è nulla di nuovo da aggiungere dall’incontro di agosto tra Trump e Putin ad Anchorage, in Alaska.
Giampaolo Sordini

Ufficiale di fanteria dei Bersaglieri. Nel corso della carriera militare ha espletato tutte le attribuzioni di comando sino al livello di battaglione, prestando servizio in svariati teatri operativi, tra cui Bosnia e Afghanistan.
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