Lo scorso 26 luglio, in seguito a un fitto andirivieni di aerei da trasporto Il-76 che facevano la spola tra la Russia e l’Iran, le forze armate iraniane avrebbero sfoggiato il sistema anti-aereo russo S-400 durante un’esercitazione condotta nei pressi di Isfahan. La mancata fornitura del sistema d’arma, così come dei velivoli Su-35, era stata al centro di una serie di accuse reciproche tra Teheran e Mosca che, di concerto con l’atteggiamento ambiguo adottato dal Cremlino durante la cosiddetta “guerra dei 12 giorni”, avevano suscitato dubbi riguardo alla portata e alla reale consistenza della partnership strategica istituita tra i due Paesi lo scorso 17 gennaio. Per questo, la notizia relativa alla presenza del sistema S-400, non confermata né smentita dal governo iraniano, ha suscitato un certo clamore mediatico. Il 19 luglio, Aleksei Zakharov, ricercatore presso il Programma di Studi Strategici dell’Observer Research Foundation, aveva dichiarato a «Newsweek» che «Mosca sta ancora cercando un attento equilibrio tra i vari attori in Medio Oriente, mentre l’Iran, che inizialmente ha fornito materiale militare alla Russia, è ora riluttante a incrementare il proprio coinvolgimento nella guerra tra Russia e Ucraina. Il livello di cooperazione difensiva tra Russia e Iran potrebbe essere più profondo di quanto sembri, poiché le informazioni pubblicamente disponibili sono controverse». Ed ha aggiunto: «non è chiaro se il contratto per la fornitura di aerei da combattimento sia stato rispettato o se l’Iran sia passato dai velivoli russi a quelli cinesi». Pechino, dal canto suo, aveva smentito per tramite dell’ambasciatore cinese in Israele le indiscrezioni circolate in precedenza circa la consegna di sistemi anti-aerei all’Iran, riconfermando la propria aderenza al principio di non fornire armi a Paesi in guerra. Ciononostante, sostiene il politologo Linggong Kong, «è altamente possibile che la Cina offra supporto militare all’Iran negandolo pubblicamente. Questa negabilità plausibile permetterebbe a Pechino di affermare la propria influenza militare e di mettere in mostra parte del suo potenziale, deviando al contempo le critiche internazionali e preservando la flessibilità diplomatica». Va insomma diffondendosi la percezione che Russia e Cina stiano irrobustendo il proprio sostegno all’Iran, alla luce della crescente aggressività manifestata da Stati Uniti e Israele.
Salvo Ardizzone

Consulente societario e saggista specializzato in questioni mediorientali. È autore di numerosi volumi, tra cui Unipolarismo vs multipolarismo. Una visione geopolitica non asservita (Passaggio al Bosco, 2022), Ecologia vs natura. Un percorso per il ritorno all’umano (Passaggio al Bosco nel 2023), Medio Oriente. Dall’egemonia Usa alla resistenza islamica 1945-2006 (Arianna editrice, 2021), Medio Oriente. Risveglio islamico e false primavere (Arianna Editrice, 2022), Medio Oriente. La guerra in Siria, la Resistenza Islamica Palestinese (Arianna Editrice, 2024).
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