Un numero crescente di Paesi europei sembra intenzionato ad accodarsi all’iniziativa assunta da Francia e Gran Bretagna, dichiaratisi pronte a riconoscere formalmente la Palestina come Stato indipendente anche a costo di attirarsi l’ira dell’amministrazione Trump. Eppure, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Unione Europea tenutasi soltanto pochi giorni prima, l’alto rappresentante per la Politica Estera Kaja Kallas aveva annunciato che non sarebbero state adottate misure punitive di alcun tipo nei confronti di Israele per la sua condotta militare nella Striscia di Gaza. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha parlato apertamente di «vittoria diplomatica», anche perché sul tavolo c’era un ampio ventaglio di opzioni che sarebbero risultate particolarmente dolorose per Israele. Si va dall’embargo sulle forniture di materiale militari alla sospensione dell’accordo di associazione risalente al 2000, passando per il blocco degli investimenti europei. L’Unione Europea rappresenta il principale partner commerciale di Israele, coprendo il 34,2% del fabbisogno complessivo di merci dello Stato ebraico e assorbendo il 28,8% delle sue esportazioni. Anche nel settore dei servizi si registra un robustissimo interscambio. La profondità dei rapporti commerciali e finanziari tra l’Unione Europea e Israele ha indubbiamente inciso nell’economia della decisione di non sanzionare lo Stato ebraico, ma in misura forse inferiore a quella ascrivibile agli interessi personali che legano direttamente a Tel Aviv un numero particolarmente elevato di figure collocate ai vertici istituzionali sia nazionali che comunitari. La cosiddetta Israel Lobby, della cui costola statunitense gli scienziati della politica John Mearsheimer e Stephen Walt hanno evidenziato forza e modalità operative, è insomma particolarmente attiva anche in Europa.
Gaetano Colonna

Storico, docente, saggista e animatore del sito «Clarissa». È autore di numerosi volumi, tra cui Medio Oriente senza pace. Da Suez al Golfo e oltre, strategie, conflitti, speranze (Edilibri, 2009), Ucraina tra Russia e Occidente. Un’identità contesa (Edilibri, 2022).
SOSTEGNO
GoFundMe
https://shorturl.at/htA1d