Al termine della parata militare organizzata dal Cremlino in occasione dell’ottantesimo anniversario della vittoria degli alleati sulla Germania nazista, alla quale hanno partecipato alti rappresentanti istituzionali di mezzo mondo, il presidente Putin ha proposto la riattivazione di negoziati diretti, senza alcuna precondizione, a Istanbul. Parallelamente, sul fronte mediorientale, si è assistito in una manciata di giorni alla conclusione delle operazioni militari statunitensi contro lo Yemen senza che gli Houthi ponessero fine ai loro attacchi contro Israele; alla ripresa dei negoziati con Teheran imperniati sulla questione del nucleare iraniano; all’interruzione dei contatti diretti tra Trump e Netanyahu; alla rimozione dal ruolo di consigliere per la Sicurezza Nazionale di un “super-falco” anti-iraniano come Michael Waltz; alla cancellazione della visita già programmata in Israele del segretario alla Difesa Pete Hegseth, che ha preferito accompagnare Trump nel suo tour diplomatico nella penisola araba. Il cambio di registro varato dall’amministrazione Trump ha suscitato sconcerto in seno alla classe dirigente israeliana. Michael Oren, già ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, ha dichiarato a «Bloomberg» che «quando la destra israeliana esultava per l’elezione di Trump, ho esortato tutti alla cautela. Ma quello che sta succedendo va anche oltre quello che temevo. Donald Trump è un problema per il mondo intero. Pensavamo che saremmo stati trattati in modo diverso. Ci sbagliavamo». Lo stesso Netanyahu ha dichiarato dinnanzi alla Commissione Esteri e Difesa della Knesset che, a suo avviso, Israele dovrebbe «disintossicarsi dall’assistenza militare statunitense».
Roberto Buffagni

Scrittore, docente di Storia dell’Arte, autore di testi teatrali, studioso di questioni geostrategiche e collaboratore del sito «L’Italia e il Mondo». Ha curato il volume La supercazzola. Istruzioni per l’Ugo (Mondadori, 2006) e tradotto il saggio di Peter Bogdanovich Chi diavolo ha fatto quel film? Conversazioni con registi leggendari (La Nave di Teseo, 2024).
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