I negoziati tra Stati Uniti e Iran sono appesi a un filo. Fino a poche ore fa, la situazione sembrava compromessa, come testimoniato dalle dichiarazioni pessimistiche formulate in proposito dal presidente Trump, dal richiamo del personale non essenziale dalle sedi diplomatiche statunitensi in Medio Oriente e dalle confidenze rese al «Washington Post» da un diplomatico di alto livello operante in Medio Oriente, secondo cui «la situazione è più grave che in qualsiasi altro momento del passato». Le 35 nazioni appartenenti al Consiglio dei governatori delle Nazioni Unite, per di più, hanno approvato una risoluzione in cui si dichiara formalmente che l’Iran sta violando dei suoi obblighi di non proliferazione per la prima volta in quasi un ventennio. Lo sostiene «Reuters», basandosi sulle rivelazioni fornite da alcuni diplomatici presenti alla riunione a porte chiuse. Le autorità di Teheran, dal canto loro, hanno messo in chiaro che reagiranno adeguatamente in caso di aggressione nei confronti della Repubblica Islamica, prendendo di mira sia le basi statunitensi nella regione che il territorio israeliano. Hanno inoltre messo in chiaro che renderanno di pubblico dominio le migliaia di documenti contenenti dettagli cruciali circa l’arsenale nucleare israeliano di cui i servizi di intelligence iraniani sono entrati in possesso, in risposta alle pressioni che diversi Paesi europei stanno esercitando a livello di Nazioni Unite per la reintroduzione di sanzioni a danno della Repubblica Islamica. L’escalation, che scaturisce dallo stallo negoziale dovuto all’indisponibilità delle autorità di Teheran a soddisfare le richieste statunitensi che vertono sullo smantellamento tout court del programma nucleare iraniano, sembra essersi interrotta provvisoriamente per effetto dell’annuncio diramato dall’Oman riguardo all’imminenza della sesta tornata di negoziati, prevista per domenica 15 giugno a Mascate. A meno che Israele non sciolga le remore e proceda con un attacco diretto, come adombrato dall’intelligence statunitense.
Salvo Ardizzone

Consulente societario e saggista specializzato in questioni mediorientali. È autore di numerosi volumi, tra cui Unipolarismo vs multipolarismo. Una visione geopolitica non asservita (Passaggio al Bosco, 2022), Ecologia vs natura. Un percorso per il ritorno all’umano (Passaggio al Bosco nel 2023), Medio Oriente. Dall’egemonia Usa alla resistenza islamica 1945-2006 (Arianna editrice, 2021), Medio Oriente. Risveglio islamico e false primavere (Arianna Editrice, 2022), Medio Oriente. La guerra in Siria, la Resistenza Islamica Palestinese (Arianna Editrice, 2024).
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