Secondo «Bloomberg», il discusso piano Trump in 28 punti per l’Ucraina che rappresentanti statunitensi hanno consegnato a esponenti del governo di Kiev sarebbe il frutto di colloqui segreti con controparti russe.
I negoziati si sarebbero svolti all’insaputa dell’Ucraina, dell’Unione Europea, della Gran Bretagna e perfino di alcuni funzionari chiave del Dipartimento di Stato.
Il piano Trump sarebbe stato presentato al presidente Zelensky sotto forma di ultimatum, da accettare o respingere entro e non oltre il Giorno del Ringraziamento.
Zelensky, dal canto suo, ha parlato di «uno dei momenti più difficili della nostra storia. Allo stato attuale, l’Ucraina potrebbe trovarsi di fronte a una scelta molto difficile: o la perdita della dignità, o il rischio di perdere un partner chiave. O l’accettazione dei difficili 28 punti, o un inverno estremamente duro, il più duro, e ulteriori rischi […]. Gli Stati Uniti si aspettano una risposta da noi».
Piano Trump: Mosca negozierà o punterà alla vittoria totale? 5
Il presidente Putin, invece, ha dichiarato che la bozza del piano Trump «può costituire la base per un accordo con l’Ucraina […]. Alcuni dettagli del piano, però, devono essere discussi […]. Siamo pronti a continuare a combattere qualora non si dovesse raggiungere un’intesa».
Piano Trump: Mosca negozierà o punterà alla vittoria totale? 6
A Ginevra, dove le delegazioni statunitense e ucraina si sono incontrate per discutere il piano Trump, i delegati statunitensi e ucraini hanno redatto un quadro di pace «aggiornato e raffinato»., si legge all’interno del comunicato diffuso dalla Casa Bianca la sera del 23 novembre.
In particolare, «le discussioni hanno mostrato progressi significativi verso l’allineamento delle posizioni e l’identificazione dei passi futuri chiari. Hanno ribadito che qualsiasi futuro accordo deve sostenere pienamente la sovranità dell’Ucraina e garantire una pace sostenibile e giusta».
Il documento descrive i colloqui come «costruttivi, focalizzati e rispettosi», sottolineando ciò che entrambe le parti hanno definito un impegno condiviso a garantire un accordo duraturo. Le delegazioni hanno confermato che le consultazioni sono state «altamente produttive» e hanno affermato che il quadro aggiornato riflette i progressi compiuti nelle ultime settimane.
Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno in altri termini riportato progressi significativi domenica dopo quelle che entrambe le parti hanno definito le discussioni più produttive finora nei negoziati in corso per un accordo di pace Russia-Ucraina.
Come scrive Gianandrea Gaiani su «Analisi Difesa», «il piano Trump evidenzia alcuni aspetti fondamentali anche nel nuovo equilibrio tra Russia e Stati Uniti. I russi ottengono tutto quello che Putin aveva più volte chiesto come condizioni per poter finire la guerra. Neutralità e disarmo dell’Ucraina (che nel dopoguerra non potrà permettersi neppure i 600 mila militari previsti dal piano) mentre sul piano territoriale Mosca controllerà stabilmente un quinto del territorio ucraino».
Gli Stati Uniti, invece, «ottengono vantaggi economici, prioritari per Trump, ma li ottengono anche i russi: a fronte di investimenti per 100 miliardi in Ucraina, di cui presumibilmente beneficeranno anche aziende russe, Mosca ottiene il reintegro nel G8 e la fine delle sanzioni economiche».
Per l’Europa, infine, il piano Trump rappresenta «un incubo non solo in termini politici (imbarazzante ripristino delle relazioni con Mosca) ed economici (costi di assorbimento nella Ue e di ricostruzione dell’Ucraina) ma anche reputazionali. Ve li immaginate i leader italiano, francese, britannico, tedesco, canadese e giapponese al prossimo G8 stringere la mano a Putin e farsi con lui le rituali foto di gruppo?».
Le proposte europee alternative al piano Trump
Gli sponsor europei dell’Ucraina, dal canto loro, si sono affrettati a stilare una controproposta al piano Trump di cui circolano due versioni. La seconda, presentata da «Reuters», risulta molto più sovrapponibile al piano statunitense rispetto alla prima, fornita dal «Telegraph».
Trovate qui di seguito la traduzione – curata dagli amici del canale Telegram Giubbe Rosse, che consiglio a tutti di seguire – dell’articolo del «Telegraph» in cui si evidenziano le differenze tra il piano da 28 punti predisposto dall’amministrazione Trump e quello attribuito agli europei.
La controproposta europea, alternativa al piano Trump, per porre fine alla guerra in Ucraina differisce nettamente dalla controversa proposta in 28 punti avanzata da Washington.
Il piano Trump è stato ampiamente criticato come troppo favorevole a Mosca, prevedendo la cessione di ampie porzioni di territorio alla Russia, la riduzione delle dimensioni dell’esercito ucraino e il divieto di accesso al suolo ucraino per le truppe della Nato. Al contrario, il piano europeo è molto più favorevole all’Ucraina, riconoscendo gli enormi sacrifici compiuti durante la guerra con la Russia.
Tra le differenze fondamentali tra il piano europeo e il piano Trump vi è l’assenza di restrizioni sulle dimensioni delle forze armate ucraine.
Piano Trump Le dimensioni delle Forze Armate ucraine saranno limitate a 600.000 uomini.
Piano europeo Nessuna restrizione imposta alle Forze di Difesa ucraine e all’industria della difesa, inclusa la cooperazione internazionale.
A differenza del piano Trump, il piano europeo non vieta all’Ucraina di aderire alla Nato, con la decisione finale soggetta al “consenso all’interno dell’alleanza”. Questo è da tempo un punto di contesa e probabilmente irriterà la Russia, che incolpa la Nato per lo scoppio della guerra e teme l’espansione dell’alleanza ai suoi confini.
Piano Trump L’Ucraina accetta di sancire nella sua costituzione che non entrerà nella NATO, e la Nato accetta di includere nei suoi statuti una disposizione che impedisce l’ammissione all’Ucraina in futuro.
Piano europeo L’appartenenza dell’Ucraina alla Nato dipende dal consenso all’interno dell’alleanza.
Il piano europeo stabilisce anche che Kiev “non sarebbe costretta a essere neutrale” e sarebbe libera di invitare “forze amiche” a operare sul proprio suolo se lo desiderasse. Queste forze potrebbero, in teoria, essere truppe britanniche sotto la “coalizione dei volenterosi“, formata da Sir Keir Starmer ed Emmanuel Macron, il presidente francese, all’inizio di quest’anno.
Piano Trump La Nato accetta di non stanziare truppe in Ucraina.
Piano europeo Gli stati garanti saranno un gruppo ad hoc di paesi europei e paesi non europei disposti. L’Ucraina è libera di decidere sulla presenza, sulle armi e sulle operazioni delle forze amiche invitate dal governo ucraino sul proprio territorio.
Le proposte europee prevedono un cessate il fuoco immediato e incondizionato, congelando di fatto le attuali linee del fronte. Il cessate il fuoco sarebbe monitorato dagli Stati Uniti e dall’Europa. L’Ucraina riceverebbe “garanzie di sicurezza robuste e legalmente vincolanti, incluse quelle degli Stati Uniti, per prevenire future aggressioni” da parte della Russia, aggiunge il piano europeo.
Non si menziona un cessate il fuoco nel piano Usa-Russia, ma piuttosto una richiesta di uno scambio immediato di territori che negherebbe all’Ucraina la sua ricca cintura di città fortificate vicino alle linee del fronte nella regione orientale del Donbass.
Piano Trump
Crimea, Luhansk e Donetsk saranno riconosciute come di fatto russe, anche dagli Stati Uniti.
Kherson e Zaporizhzhia saranno congelate lungo la linea di contatto, il che significherà un riconoscimento de facto lungo la linea di contatto.
La Russia cederà altri territori concordati che controlla al di fuori delle cinque regioni.
Le forze ucraine si ritireranno dalla parte dell’oblast di Donetsk che attualmente controllano, e questa zona di ritiro sarà considerata una zona cuscinetto neutrale e demilitarizzata, riconosciuta a livello internazionale come territorio appartenente alla Federazione Russa. Le forze russe non entreranno in questa zona smilitarizzata.
Piano europeo
Entrambe le parti in conflitto si impegnano a un cessate il fuoco completo e incondizionato in cielo, a terra e in mare.
Le questioni territoriali saranno discusse e risolte dopo un cessate il fuoco completo e incondizionato.
Il piano europeo accetta che dovrebbe esserci un “graduale” allentamento delle sanzioni contro la Russia, ma solo se rispetta il quadro di un piano di pace. Se il cessate il fuoco fosse violato, le sanzioni “tornerebbero automatiche” in vigore.
Il piano Trump è molto più conciliante nei confronti di Mosca, prevedendo la revoca delle sanzioni contro la Russia e accordi commerciali a lungo termine tra Stati Uniti e Russia in settori come l’estrazione mineraria e l’intelligenza artificiale. Si menziona persino il ritorno del paese al G7.
Piano Trump La Russia sarà reintegrata nell’economia globale
a. La revoca delle sanzioni sarà discussa e concordata a tappe e caso per caso.
b. Gli Stati Uniti stipuleranno un accordo di cooperazione economica a lungo termine per lo sviluppo reciproco nei settori dell’energia, delle risorse naturali, delle infrastrutture, dell’intelligenza artificiale, dei data center, dei progetti di estrazione di metalli delle terre rare nell’Artico e di altre opportunità aziendali reciprocamente vantaggiose.
c. la Russia sarà invitata a rientrare nel G8.
Piano europeo Le sanzioni imposte alla Russia dal 2014 possono essere soggette a un allentamento graduale e parziale dopo il raggiungimento di una pace sostenibile e soggette alla ripresa in caso di violazione dell’accordo di pace (snapback).
Il piano di Trump prevede garanzie in stile Articolo 5 della Nato per la sicurezza futura dell’Ucraina. Le proposte statunitensi, che sono state persino criticate dai repubblicani, sono state redatte da Steve Witkoff, inviato speciale di Trump, e da Kirill Dmitriev, inviato russo.
Il loro piano suggerisce vagamente che “si prevede che la Russia non invada i paesi vicini e che la Nato non si espanda ulteriormente.”
Secondo il piano europeo, l’Ucraina riconquisterebbe il controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia e della diga di Kakhovka e godrebbe di un “passaggio senza ostacoli” sul fiume Dnipro. Secondo il piano europeo, l’Ucraina sarebbe “completamente ricostruita e risarcita finanziariamente, anche attraverso beni sovrani russi che rimarranno congelati finché la Russia non compenserà i danni all’Ucraina”.
Un alto funzionario occidentale ha detto al «Telegraph»:
“Questo piano è stato concordato tra europei e ucraini in autunno, quando abbiamo saputo che Witkoff e Dmitriev stavano lavorando al loro articolo. Ha ovviamente senso che questo sia il piano che Europa e Ucraina adotteranno nei colloqui,” hanno aggiunto, riferendosi a un vertice d’emergenza a Ginevra domenica.”
Maurizio Boni
Piano Trump: Mosca negozierà o punterà alla vittoria totale? 7