La situazione a Pokrovsk
Prosegue l’assedio russo di Pokrovsk e Myrnohrad, dove migliaia di soldati ucraini rimangono attualmente imprigionati nonostante i tentativi di esfiltrazione tramite elicotteri condotti dalle forze di Kiev. L’alto comando ucraino non ha ancora impartito l’ordine di ritiro, mentre i vertici dell’esercito russo sostengono che la caduta di Kupyansk, altra cruciale piazzaforte, è ormai questione di giorni.

Parallelamente, sono circolati filmati in cui si vedono civili ucraini in fuga da Pokrovsk bersagliati senza pietà da droni. Secondo alcuni giornalisti italiani, il crimine sarebbe da addebitare alla Russia.

Intanto, durante un incontro con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza russo, il ministro della Difesa Belousov ha richiamato l’attenzione del presidente Putin sul possibile schieramento, da parte di Washington, di sistemi missilistici a medio raggio in Europa e nella regione Asia-Pacifico.
Più specificamente, Belousov ha espresso la convinzione che gli Stati Uniti intendano rendere operativo il missile ipersonico Dark Eagle entro la fine di quest’anno e schierarlo in Germania l’anno prossimo, da dove potrebbe colpire obiettivi nella Russia centrale nell’arco di sei-sette minuti.
Gli Stati Uniti non schierano missili a medio raggio in Europa dagli anni ’80. Come ha riportato in precedenza la rivista «Der Spiegel», le autorità tedesche hanno negoziato con gli Stati Uniti in segreto, insistendo sul dispiegamento di missili americani specificamente sul territorio tedesco.
Il desiderio della Germania di ospitare i complessi è legato al rafforzamento dei legami transatlantici, particolarmente importante nell’era del conflitto russo-ucraino e della presidenza Trump. Allo stesso tempo, non esiste un consenso trasversale in seno al Bundestag tedesco su questo tema. La Cdu/Csu e la Spd, al governo, sostengono il dispiegamento di missili statunitensi, i Verdi sono divisi e i partiti AfD e Bsw sono contrari.
La Germania sta inoltre sviluppando la cooperazione in materia di difesa con altri paesi della Nato. Nel maggio 2025, il Ministero della Difesa tedesco ha siglato un accordo di cooperazione con il Regno Unito per la creazione di sistemi con una gittata di oltre 2.000 km. Queste azioni rappresentano una reazione ai programmi di riarmo promosso dalla Russia nel corso degli ultimi anni e alla conseguente minaccia alla sicurezza euro-atlantica, ha dichiarato l’ambasciata tedesca in Russia a «Izvestia».
A Mosca è forte il timore che la provvisorietà del dispiegamento del sistema missilistico prevista dagli accordi in essere possa essere superata, e che i sistemi Dark Eagle rimangano permanente schierati sul suolo tedesco, come è già avvenuto con i Typhon nelle Filippine.
In risposta a queste minacce, la Russia ha sospeso la moratoria sul dispiegamento di missili a medio e corto raggio, poiché sono venute meno le condizioni per la sua conservazione. Mosca ha dichiarato di ritenersi del tutto autorizzata «ad adottare misure appropriate, se necessario», dopo aver testato con successo il missile Burevestnik e il drone sottomarino Poseidon.
L’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti Olga Stefanishyna, invece, ha dichiarato che il suo Paese «sta conducendo negoziati positivi» con gli Stati Uniti incentrati sulla consegna a Kiev degli agognati missili Tomahawk e altre armi a lungo raggio.
Gianandrea Gaiani

Giornalista, saggista e direttore della rivista «Analisi Difesa». Dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. È autore di numerosi volumi, tra cui Immigrazione. La grande farsa umanitaria (Aracne Editrice, 2017) e L’ultima guerra contro l’Europa. Come e perché tra Russia, Ucraina e Nato le vittime designate siamo noi (Il Cerchio, 2023).
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