Nei giorni scorsi, il presidente Trump e il ministro degli Esteri polacco Sikorski hanno pronunciato discorsi a dir poco controversi in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Parallelamente, durante una viaggio in Giappone (dove è tradotto, ascoltato e apprezzato), l’antropologo Emmanuel Todd ha rilasciato un’interessantissima intervista in cui, tra i tanti argomenti toccati, ha affrontato il tema dell’Iran. Secondo Todd, quella caratterizzata da un Iran dotato di armi atomiche rappresenta una prospettiva a cui guardare con favore, perché destinata a definire rapporti di forza funzionali alla stabilizzazione dell’intero Medio Oriente. La tesi avanzata dal celebre intellettuale francese risulta del tutto incompatibile con la linea d’azione sposata – nonostante le pesanti critiche mosse da Russia e Cina – da Stati Uniti e Unione Europea, a tutt’oggi ispirata alla politica della “massima pressione” nei confronti della Repubblica Islamica e rivolta al cambio di regime. Se non alla balcanizzazione del Paese.
Elena Basile

Saggista, scrittrice, collaboratrice del «Fatto Quotidiano» e diplomatica con trascorsi come ambasciatrice in Belgio e Svezia. È autore di numerosi volumi, tra cui Un insolito trio (La Lepre Edizioni, 2023), L’Occidente e il nemico permanente (PaperFirst, 2024), Frammenti di Bruxelles (Sandro Teti Editore, 2024), Il mondo a piacimento (Giannini Editore, 2025).
SOSTEGNO
GoFundMe
https://www.gofundme.com/f/la-crescita-de-il-contesto