Nei giorni scorsi, è andata rapidamente diffondendosi la notizia secondo cui l’aereo su cui la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen stava viaggiando alla volta di Sofia era stato oggetto di un tentativo di sabotaggio. Più specificamente, sostiene il «Financial Times», il sistema di navigazione Gps del velivolo sarebbe stato disturbato da impulsi elettromagnetici, costringendo il pilota a effettuare un atterraggio di emergenza con il supporto di mappe caracee presso l’aeroporto di Plovdiv, dopo oltre un’ora di attesa in volo. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico sulla base di confidenze rese da ben tre funzionari, l’episodio si configurerebbe come «un’innegabile interferenza», da attribuire con ogni probabilità alla Russia. Questa ricostruzione è stata smontata dal primo ministro Rosen Zhelyazkov, secondo cui l’aereo con a bordo la Von der Leyen non ha subito «interferenze né disturbi prolungati. Non c’è bisogno di indagare ulteriormente sulla situazione, perché questi disordini non configurano minacce ibride né minacce informatiche». Dichiarazioni inequivocabile, confermate dal vicepremier e ministro dei Trasporti bulgaro Grozdan Karadjov, il quale ha aggiunto che il governo di Sofia non ha mai trasmesso a Bruxelles informazioni che facessero riferimento a un coinvolgimento russo. Ha inoltre spiegato che le autorità dell’aviazione civile hanno inviato all’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (Easa) il verbale della comunicazione tra il pilota e la torre di controllo, in cui si parla soltanto di «piccoli problemi» con il segnale Gps, senza alcun riferimento a interferenze di matrice russa. Eppure, la portavoce della Commissione Europea Arianna Podestà aveva precedentemente affermato che «possiamo effettivamente confermare che si è verificato un disturbo del segnale Gps, ma l’aereo è atterrato sano e salvo in Bulgaria. Abbiamo ricevuto informazioni dalle autorità bulgare, le quali sospettano che ciò è dovuto a una palese interferenza da parte della Russia».
Francesco Ferrante

Ufficiale dell’esercito con alle spalle una lunga esperienza operativa e di pianificazione interforze e collaboratore della rivista «Analisi Difesa». Lavora attualmente nel settore privato per una società specializzata in difesa e sicurezza, continuando ad insegnare pianificazione operativa e targeting. Ha partecipato a missioni operative in teatri complessi, tra cui Iraq, Afghanistan, Libia, Libano, Bosnia, Repubblica Centrafricana, Burkina Faso e Mozambico.
Roberto Salvemini

Pilota e ufficiale in congedo dell’aeronautica militare, attualmente istruttore di volo in Qatar per formazione di ufficiali internazionali e qatarioti. Ha volato principalmente su aeroplani da caccia, come F-16 e Eurofighter, per oltre 20 anni.
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