Ormai da decenni ha preso forma una consolidatissima tendenza a “diluire” la nozione storico-filosofico-culturale di Europa in quella, ben più sfumata e recente, di Occidente. Si tratta di un esercizio di identificazione superficiale e privo di qualsiasi fondamento, ma la cui costante reiterazione – portata avanti a tamburo battente in conformità all’assioma secondo cui, nelle odierne “società dello spettacolo”, ripetizione equivale a dimostrazione – ha nel corso del tempo prodotto un indottrinamento di massa che ha condotto alla destrutturazione sistematica dei principi e dei valori tipicamente europei, rimpiazzati con un nichilismo tanto radicale quanto capillare. A risentirne sono stati soprattutto i meccanismi di stratificazione sociale e selezione delle classi dirigenti, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Andrea Zhok

Professore di filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano e saggista. È autore di numerosi volumi, tra cui Critica della ragione liberale. Una filosofia della storia corrente (Meltemi, 2020), Oltre destra e sinistra. La questione della natura umana (Il Cerchio, 2023), La profana inquisizione e il regno dell’anomia. Sul senso storico del politicamente corretto e della cultura woke (Il Cerchio, 2024), Il senso dei valori. Fenomenologia, etica, politica (Mimesis, 2024).
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