Mentre il presidente Trump sembra apprestarsi a licenziare il governatore della Federal Reserve Jerome Powell, si avvicina la data – prevista per l’1 agosto – in cui entreranno in vigore i dazi statunitensi verso una vasta gamma di soggetti, tra cui Brasile (50%), Laos (40%), Myanmar (40%), Sudafrica (35%), Serbia (35%), Bangladesh (35%), Unione Europea (30%), Messico (30%), Giappone (25%), Corea del Sud (25%), Indonesia (19%). La Casa Bianca ha anche annunciato che comunicherà l’entità dei dazi alle autorità di circa 150 piccoli Paesi tramite lettera. La deriva tariffaria potrebbe peraltro intensificarsi con l’imposizione di dazi secondari del 100% nei confronti della Federazione Russa minacciata di recente da Trump. Nonché con l’approvazione del Sanctioning Russia Act, un disegno di legge concepito dal senatore Lindsey Graham inteso a conferire al presidente la facoltà di imporre dazi secondari fino al 500% nei confronti di Paesi che intrattengono relazioni commerciali con la Russia e non sostengono l’Ucraina. Graham ha definito il Sanctioning Russia Act «un martello», in grado di costringere i Paesi neutrali a scegliere tra la cooperazione con l’economia americana e il sostegno alla Federazione Russa. «Cina, India e Brasile soffriranno molto se non interromperanno il supporto a Putin», ha dichiarato il senatore. Le implicazioni di questa combinazione di fattori sono potenzialmente esplosive, alla luce del trend seguito dall’indice del dollaro e dell’aumento apparentemente inarrestabile del debito federale e del deficit di bilancio, e dell’espansione della spesa per il pagamento degli interessi. Anche per l’Europa la situazione si fa preoccupante, specialmente in virtù della passività manifestata dalle classi dirigenti del “vecchio continente” che, per lo meno, sembrano opporsi all’acquisto di armi statunitensi da trasferire all’Ucraina annunciato solo pochi giorni fa da Trump.
Alessandro Volpi

Saggista, collaboratore di «Altraeconomia» e «Valori» e docente di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa. È autore di numerosi volumi, tra cui Prezzi alle stelle. Non è inflazione, è speculazione (Laterza, 2023), I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia (Laterza, 2024), Nelle mani dei fondi. Il controllo invisibile della grande finanza (Altraeconomia, 2024), L’America secondo Trump. Prospettive economiche e scenari globali (La Vela, 2025).
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