Ormai da anni si parla di “internazionalizzazione dello yuan-renminbi” per designare l’insieme cumulativo degli sforzi profusi da Pechino al fine di agevolare la circolazione esterna della valuta cinese a livelli commisurabili al peso acquisito dall’ex Celeste Impero nel commercio internazionale. Molto meno noto è il sottile, ingegnosissimo progetto di ridefinizione dei flussi finanziari globali imperniato sulla manipolazione del dollaro statunitense elaborato dalla Cina. Quest’ultima ha in altro termini messo a punto un sistema in grado di centralizzare il controllo dei flussi di dollari al di fuori degli Stati Uniti maggiormente funzionale rispetto a quello dell’eurodollaro ma pregno di implicazioni di medio periodo parimenti destabilizzanti per la tenuta dell’architettura che sorregge l’egemonia della moneta statunitense. Ne parliamo assieme a Guido Salerno Aletta, giornalista, saggista ed ex vicepresidente di Telecom Argentina con all’attivo incarichi istituzionali di rilievo a Palazzo Chigi e al Ministero delle Comunicazioni. Collabora con numerose testate, tra cui «Milano Finanza» e «Money».
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