Nel 2004, la casa editrice dello United States Army War College pubblicò un saggio intitolato United States-Ukraine military relations and the value of interoperability, a firma del colonnello delle forze armate ucraine Leonid Polyakov. Nel volume si evidenziava che, in seguito all’ottenimento dell’indipendenza, l’Ucraina aveva ereditato il 40% dell’intero personale e delle attrezzature militari dell’Unione Sovietica, comprese «enormi scorte di riserve strategiche di armi, rifornimenti e munizioni». Le forze armate ucraine, rilevava ancora il colonnello, avevano partecipato attivamente a ben 11 missioni internazionale, in teatri come la Jugoslavia e l’Iraq, e aderito sin dal 1994 al programma Partnership for Peace della Nato. Tre anni dopo, Kiev aveva sottoscritto la Charter on a distinctive partnership con l’Alleanza Atlantica, ai sensi della quale «la Nato ha aperto il suo centro di informazione e documentazione a Kiev (il primo sul territorio dell’ex Unione Sovietica) e istituito un ufficio di collegamento presso il Ministero della Difesa ucraino, diretto da un ufficiale militare statunitense in pensione […]. I rappresentanti ucraini sono regolarmente invitati a frequentare corsi di formazione della Nato all’estero e a partecipare ad esercitazioni congiunte. Centinaia di ucraini si sono già diplomati in college e corsi all’estero». Eppure, scriveva Polyakov, «lo scambio di visite, l’invito di giovani reclute e altri eventi di cooperazione tra le forze armate ucraine e quelle statunitensi iniziarono immediatamente dopo l’indipendenza dell’Ucraina e ben prima della firma, il 27 luglio 1993, del primo documento di base per la cooperazione militare tra il Ministero della Difesa ucraino e il Dipartimento della Difesa statunitense». Lo spirito della cooperazione tra Ucraina e Stati Uniti, sottolineava il colonnello, era «riflesso nei documenti politici statunitensi di alto livello», quali il National security strategy of engagement and enlargement del 1995, in cui l’Ucraina veniva menzionata una ventina di volte. Polyakov qualifica gli Usa come «il principale lobbista globale per l’Ucraina degli anni ’90», al punto che «tra il 1996 e il 1997 l’Ucraina è stata il terzo maggiore percettore di assistenza militare statunitense al mondo (dopo Israele ed Egitto) e il primo beneficiario dello spazio ex-sovietico». Osservazioni di indubbio rilievo, specialmente alla luce degli sviluppi geopolitici verificatisi di lì a qualche decennio. Ne parliamo assieme a David Colantoni, scrittore e artista.
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