Mentre Donald Trump completa la formazione della squadra di governo che si insedierà a gennaio, suscitando critiche polemiche d’ogni sorta per i profili selezionati, il presidente Joe Biden ha autorizzato l’Ucraina ad avvalersi di sistemi di fabbricazione statunitense Atacms per condurre attacchi “limitati” all’interno del territorio russo, come ritorsione rispetto al dispiegamento di migliaia di soldati nordcoreani all’interno della Federazione Russa ai sensi della partnership strategica siglata recentissimamente tra Mosca e Pyongyang. La decisione statunitense, assunta a due mesi di anticipo rispetto all’insediamento dell’amministrazione Trump che ha una visione radicalmente diversa del conflitto, è stata immediatamente emulata da Francia e Gran Bretagna, che hanno concesso a Kiev il via libera per l’impiego di missili Scalp e Storm Shadow contro il territorio russo. La Russia, dal canto suo, ha risposto intensificando gli attacchi missilistici sul territorio ucraino e sottolineando che le decisioni assunte da Washington, Parigi e Londra rischiano di portare alla Terza Guerra Mondiale. Anche la situazione in Medio Oriente potrebbe condurre a uno scenario del genere, con l’escalation in Libano, lo stallo de facto nella Striscia di Gaza e gli attacchi incrociati tra Israele e Iran, sul quale la futura amministrazione Trump – sostiene il «Financial Times» – intende esercitare la “massima pressione economica” possibile. Parliamo di tutto questo assieme a Come Carpentier de Gourdon, politologo, consulente e saggista franco-indiano con all’attivo collaborazioni con numerose testate internazionali.
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