Il conflitto tra israele e Iran sta assumendo la conformazione di una guerra di attrito, in cui prevale il contendente dotato di maggori capacità di resistenza. Il governo Netanyahu continua a esercitare forti pressioni sull’amministrazione Trump per trascinare gli Stati Uniti nel confronto, mentre l’Iran paventa la possibilità di chiudere lo Stretto di Hormuz, fondamentale arteria del commercio energetico globale. I Paesi del G-7, dal canto loro, hanno sottoscritto un comunicato congiunto in cui si giustifica di fatto l’aggressione israeliana all’Iran, spacciandola per diritto all’autodifesa. Il cancelliere Merz si è spinto perfino oltre, sostenendo che l’Europa dovrebbe esprimere gratitudine a Israele in quanto «sta facendo il lavoro sporco per noi».
Alessandro Volpi

Saggista, collaboratore di «Altraeconomia» e «Valori» e docente di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa. È autore di numerosi volumi, tra cui Prezzi alle stelle. Non è inflazione, è speculazione (Laterza, 2023), I padroni del mondo. Come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia (Laterza, 2024), Nelle mani dei fondi. Il controllo invisibile della grande finanza (Altraeconomia, 2024), L’America secondo Trump. Prospettive economiche e scenari globali (La Vela, 2025).
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