«Sono impegnato a comprare e possedere Gaza. Per quanto riguarda la ricostruzione, possiamo affidarla ad altri Stati del Medio Oriente», ha dichiarato il presidente Donald Trump. Il quale ha poi aggiunto che si tratta di «un luogo distrutto e invivibile», che gli Stati Uniti si impegnano a trasformare nella “riviera del Medio Oriente”. Il coro di critiche che ha registrato l’uscita non ha tuttavia ridimensionato la soddisfazione del premier Netanyahu, che in un’intervista rilasciata al «Times of Israel» ha affermato che «l’incontro con il presidente Trump ha portato a enormi risultati che possono garantire la sicurezza di Israele per generazioni […]. Qui ci sono opportunità che credo non abbiamo mai sognato, o almeno fino a pochi mesi fa non sembravano possibili, ma lo sono». Quella i Trump, ha concluso Netanyahu, è una «visione rivoluzionaria e creativa destinata ad aprire molte possibilità» per Israele. Parliamo di tutto questo assieme a Roberto Iannuzzi, arabista, analista geopolitico, saggista e animatore del sito «Intelligence for the People».
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